Nonostante i dati di fine marzo diffusi dall’ANCE, l’Associazione Nazionale Costruttori Edili, registrino un netto incremento dell’utilizzo del Superbonus 110% rispetto al mese precedente, la misura introdotta l’anno scorso finora non è decollata per più motivazioni: iter autorizzativi troppo lenti ed eccessivi adempimenti burocratici per la realizzazione dell’intervento e per ottenere il beneficio fiscale, responsabilità penale e amministrativa in capo agli asseveratori, carenza dell’offerta unita alla difficoltà di approvvigionamento di materiale edile e la complessità della normativa, sottoposta a continue modifiche.
Con lo scopo di rendere tutto più semplice e superare quindi le criticità sopraccitate, il governo sta lavorando a una nuova versione del Superbonus. Potrebbero arrivare dunque modifiche in grado di rendere meno complesso l’iter burocratico relativo alla maxi-detrazione sulle spese per i lavori di miglioramento energetico degli edifici.
La novità più importante consiste nel togliere l’obbligo per i tecnici abilitati di certificare alcuni dati relativi allo stato legittimo dell’immobile, vale a dire la proprietà, i vari passaggi di proprietà e la presenza di concessioni edilizie. Sarà sufficiente che i professionisti attestino l’assenza di abusi edilizi e il rispetto delle prescrizioni urbanistiche. In poche parole, dovranno fare semplicemente un certificato di conformità.
A questa si potrebbero sommare altre novità, come quelle per rendere più veloce la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), passaggio fondamentale per l’apertura di molti cantieri infrastruttura.
Non sarà poi più necessaria la dichiarazione di conformità urbanistica-edilizia, per una larga parte degli immobili nel perimetro dell’agevolazione, ossia quelli che necessitano di lavori di manutenzione e non di ristrutturazione: basterà una semplice CILA, la comunicazione di inizio lavori asseverata, per avviare gli interventi.
Le modifiche rappresenterebbero una svolta per l’80% degli immobili che hanno potenzialmente diritto alla detrazione, tra cui circa un milione di condomini, che non necessitano di essere demoliti e ricostruiti, ma solo di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. In questo modo il carico di lavoro che grava sugli sportelli unici per l’edilizia diventerà minore e di conseguenza riflettendo positivamente sui tempi per le asseverazioni sulla conformità urbanistica per ecobonus e sismabonus, che continueranno a essere dovute.
Fonte: quifinanza.it
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