Gestioni condominiali

Ripartizione acqua in condominio

Il Tribunale di Cagliari chiarisce che la ripartizione dei consumi idrici interni al condominio spetta all’amministratore e non all’ente gestore del servizio idrico.

La ripartizione delle spese per l’acqua in condominio è spesso fonte di discussioni e controversie. Chi deve occuparsi di dividere i consumi tra i condomini? L’amministratore o l’ente gestore del servizio idrico?

Una recente sentenza del Tribunale di Cagliari (18 novembre 2024) ha fatto chiarezza su questo punto.
In questo articolo, analizzeremo la pronuncia in questione e approfondiremo il tema della ripartizione delle spese idriche in condominio, fornendo informazioni utili per amministratori e condomini.

Come si dividono le spese dell’acqua in condominio

La bolletta dell’acqua deve essere ripartita secondo i consumi individuali e quindi in base alla lettura dei contatori, di cui, il più delle volte, si occupa l’amministratore.
In assenza dei contatori in ogni appartamento, la spesa va suddivisa secondo i millesimi di proprietà (come previsto dall’articolo 1123 del Codice civile), a prescindere dal numero di occupanti nell’unità immobiliare. Solo un regolamento contrattuale (ossia allegato a tutti gli atti di compravendita o approvato dall’assemblea all’unanimità) potrebbe prevedere un criterio differente.

Chi si occupa della ripartizione della bolletta dell’acqua tra i condomini

Il Tribunale di Cagliari ha stabilito che la ripartizione dei consumi idrici interni al condominio è compito dell’amministratore e non dell’ente gestore del servizio idrico.
La sentenza ha dichiarato illegittima la prassi di alcuni gestori di suddividere automaticamente gli importi tra i condomini, in base alle letture dei contatori individuali.

Nel caso di specie, un condominio aveva contestato le fatture emesse dall’ente gestore del servizio idrico, che includevano anche il costo del servizio di ripartizione dei consumi interni.
Il gestore, infatti, oltre a fornire l’acqua, si occupava anche di leggere i contatori individuali e di ripartire le spese tra i condomini. Il Tribunale ha ritenuto privo di alcun potere tale soggetto, essendo “esterno” al condominio e non avendo alcuna delega da parte dell’assemblea.

Perché la ripartizione delle spese dell’acqua spetta all’amministratore

La suddivisione delle spese condominiali, comprese quelle per l’acqua, rientra tra i principali compiti dell’amministratore di condominio. Egli, infatti, è tenuto a gestire le spese comuni e a ripartirle tra i condomini secondo i criteri stabiliti dalla legge (ossia i millesimi) o dal regolamento condominiale.

Il gestore può offrire il servizio di ripartizione come prestazione accessoria al contratto di fornitura idrica. Tuttavia, questo deve essere:

  • Espressamente richiesto dal condominio

  • Oggetto di un contratto separato

Il gestore non può imporre il servizio di ripartizione in modo automatico.

Come si può contestare una fattura che include il servizio di ripartizione

Se si riceve una fattura che include il servizio di ripartizione non richiesto, è possibile contestarla al gestore e chiedere il rimborso delle somme pagate indebitamente.
In caso di mancata collaborazione, bisognerà ricorrere al giudice.

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