Il Consiglio dei Ministri ha recentemente approvato un nuovo decreto legislativo, che apporta modifiche e integrazioni al Decreto n. 18 del 23 febbraio 2023, con l'obiettivo di garantire una maggiore protezione della qualità dell’acqua potabile. Questa revisione si allinea con la direttiva (UE) 2020/2184, la quale stabilisce gli standard di sicurezza per l'acqua destinata al consumo umano, puntando a migliorare la prevenzione sanitaria e a rafforzare i controlli sulla sicurezza idrica in tutto il territorio.
Il decreto ha come scopo principale quello di migliorare l'accesso all'acqua potabile sicura e di garantire una protezione efficace contro le contaminazioni. In un contesto dove l'acqua è un bene fondamentale, le nuove disposizioni intendono potenziare la prevenzione sanitaria, tutelare la qualità idrica e rafforzare i controlli nei luoghi più sensibili, come impianti e strutture pubbliche che trattano e distribuiscono l'acqua.
Un aspetto centrale della riforma è il rafforzamento dei sistemi di protezione della qualità dell'acqua potabile, con particolare attenzione ai rischi di contaminazione derivanti da prodotti chimici e trattamenti non adeguati. Le nuove norme stabiliscono controlli più rigorosi sui sistemi idrici, garantendo che tutte le operazioni di trattamento, distribuzione e conservazione dell'acqua rispettino standard elevati. Inoltre, è stato introdotto un nuovo sistema sanzionatorio per chi non rispetta le disposizioni, con pene più severe e misure deterrenti, per garantire che la qualità dell’acqua rimanga conforme agli standard di sicurezza.
I gestori dei sistemi idrici, che includono i condomini e le società di gestione dell’acqua, saranno soggetti a controlli più stringenti per assicurare che rispettino le normative più recenti. La legge prevede nuovi strumenti per migliorare il monitoraggio della qualità delle acque, così come per potenziare le misure di prevenzione contro il rischio di contaminazioni. I gestori dovranno anche garantire una maggiore trasparenza, comunicando ai cittadini e agli enti competenti i risultati dei controlli e gli interventi correttivi intrapresi.
Il nuovo sistema sanzionatorio è stato riformato per garantire che le penalità siano proporzionate alla gravità delle violazioni. Le aziende o i gestori che non rispettano le disposizioni sulla sicurezza idrica saranno sottoposti a sanzioni che non solo avranno un effetto dissuasivo, ma saranno anche calibrate per evitare rischi per la salute pubblica e per la qualità dell’acqua potabile. Le sanzioni includono multe, sospensione delle attività o altre misure correttive, in caso di violazioni gravi o sistematiche.
Le modifiche al decreto legislativo rappresentano un passo importante verso una gestione più sicura e sostenibile delle risorse idriche. L'introduzione di norme più severe, controlli più rigorosi e un sistema sanzionatorio rafforzato contribuirà a garantire che l'acqua potabile rimanga una risorsa sicura per tutti, riducendo i rischi sanitari e promuovendo una tutela della salute pubblica. Queste disposizioni sono anche un segno di impegno verso una gestione sostenibile delle risorse idriche, un bene fondamentale per la vita di tutti.
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