Ci sono novità per chi vuole detrarre le spese condominiali nella nuova dichiarazione dei redditi del 2025 (modello 730/2025).
È fondamentale ricordare che nel 730/2025 si dichiarano le spese sostenute nel 2024, pertanto si applicano le normative vigenti in quell'anno, diverse da quelle previste per il 2025.
Quando si realizzano interventi su parti comuni di un condominio, è possibile usufruire di diverse agevolazioni fiscali previste dalla normativa vigente. Questi benefici permettono ai condomini di recuperare parte delle spese sostenute, attraverso detrazioni IRPEF da inserire nella dichiarazione dei redditi. Ecco un approfondimento delle principali tipologie di intervento ammesse alla detrazione.
Consentono una detrazione del 50% delle spese sostenute, fino a un massimo di 96.000 euro per unità immobiliare. Sono inclusi lavori come rifacimento delle facciate, riparazioni strutturali, consolidamenti o sostituzione delle coperture.
Rientrano in questa categoria le spese finalizzate al miglioramento della sicurezza dell’edificio, come l’installazione di infissi antisfondamento, porte blindate, grate di sicurezza e sistemi di videosorveglianza. Anche in questo caso è prevista una detrazione del 50% delle spese sostenute.
Agevolazione dedicata agli interventi di efficientamento energetico: sostituzione di infissi, installazione di cappotti termici, pannelli solari o caldaie a condensazione. Le detrazioni variano dal 50% al 65%, a seconda della tipologia e dell’efficacia dell’intervento effettuato.
Introdotto con finalità di riqualificazione energetica degli edifici, consente una detrazione del 70%, a condizione che l’intervento comporti un miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio. Si applica, ad esempio, a lavori di isolamento termico, sostituzione degli impianti di climatizzazione o installazione di impianti fotovoltaici.
Riguarda le spese per la sistemazione a verde di giardini, terrazzi o aree scoperte condominiali, compresa la realizzazione di impianti di irrigazione o la messa a dimora di piante e arbusti. La detrazione è del 36% su un massimo di 5.000 euro per unità immobiliare. È importante notare che questa agevolazione non sarà più disponibile a partire dal 2025.
Riguarda gli interventi volti al miglioramento della sicurezza sismica dell’edificio. Le detrazioni vanno dal 50% all’85%, in funzione dell’effettivo miglioramento della classe di rischio sismico conseguito a seguito dei lavori.
È fondamentale distinguere tra spese ordinarie e spese straordinarie per capire quali siano effettivamente detraibili.
Le spese ordinarie, come la pulizia delle scale, la manutenzione degli impianti comuni o piccoli lavori di routine, non sono detraibili. Fanno eccezione i casi in cui il condominio possieda una partita IVA e l’immobile venga utilizzato per attività professionale, anche se si tratta di situazioni piuttosto specifiche.
Le spese straordinarie, invece, sono quelle relative a interventi strutturali o di rilevante entità, come ristrutturazioni edilizie, riqualificazioni energetiche o interventi antisismici, e rientrano pienamente nei bonus fiscali sopra elencati.
La ripartizione delle detrazioni fiscali tra i singoli condomini avviene sulla base delle quote millesimali. L’amministratore di condominio ha un ruolo centrale in tutto il processo, poiché deve:
effettuare i bonifici parlanti, ovvero bonifici specifici che riportino causale, codice fiscale del beneficiario e partita IVA o codice fiscale del fornitore;
comunicare all’Agenzia delle Entrate i dati relativi agli interventi effettuati e la quota di spesa attribuita a ciascun condomino;
trasmettere la certificazione delle spese sostenute, che ogni condomino potrà utilizzare nella propria dichiarazione dei redditi.
I singoli condomini, a loro volta, devono:
conservare tutta la documentazione relativa alle spese per almeno 10 anni;
compilare correttamente il quadro E – sezione III del modello 730/2025, per poter usufruire delle detrazioni spettanti.
Negli ultimi anni sono intervenute alcune modifiche rilevanti nella gestione delle detrazioni fiscali.
Dal 2023 non è più possibile accedere alla cessione del credito o allo sconto in fattura per questi tipi di bonus. Pertanto, le agevolazioni possono essere fruite solo come detrazione IRPEF diretta nella dichiarazione dei redditi.
Dal 2024 è stata introdotta una franchigia di 260 euro per le detrazioni fiscali al 19%, applicabile solo ai contribuenti con reddito superiore a 50.000 euro annui. Tuttavia, le spese sanitarie sono escluse da questa franchigia e continuano a essere interamente detraibili.
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