Gestioni condominiali

Riscaldamenti, rincari altissimi secondo gli amministratori di condominio

A causa della crisi energetica, con il netto aumento del prezzo del gas molti condomini rischiano di non avere la fornitura. Lo denuncia l’associazione Consumerismo No profit, che sta ricevendo le richieste di aiuto di molti amministratori condominiali in tutta Italia. 

C’è innanzitutto un problema di morosità già dalla stagione pregressa, come conferma l’Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari.
Nella stagione 2021/2022, infatti, i condomini hanno avuto la fornitura con preventivi approvati a settembre 2021 quando il prezzo non era ancora aumentato in modo vertiginoso. Da gennaio 2022, come sappiamo, i costi sono saliti e questo ha portato a squilibri economici e finanziari. 
A consuntivo la spesa è risultata dunque maggiore. Molti condomini rischiano perciò di essere in regola con i pagamenti. E la morosità con gli operatori significa la chiusura del contatore condominiale e quindi dell’impianto termico centralizzato, che non solo mette in funzione il riscaldamento, ma in alcuni casi dà anche l’acqua calda. Il forte rischio è fornitore non conceda il rinnovo del contratto in caso di morosità del condominio.

Avere il riscaldamento il prossimo autunno/inverno costerà circa il 300% in più dell’anno scorso. Le richieste dei fornitori sono il triplo rispetto a settembre di un anno fa. 
In questo momento gli operatori, soprattutto quelli più in difficoltà, per non dichiarare il default tecnico stanno recedendo in anticipo dai contratti sottoscritti con i condomini, ma ancor più grave stanno richiedendo nuove garanzie.

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